Viaggio spesso sola con i miei due figli piccoli, e no, non sono wonder woman. Cosa c’è di meglio di un viaggio per mettere alla prova l’amore, la pazienza e il senso di appagamento di mamma? A parte quando sparecchiano di loro spontanea volontà, ovviamente!
Un viaggio fa… ero in volo con loro, direzione nonna al sud.
Il pensiero dei chili che avrei preso in 7 giorni non mi faceva chiudere occhio.
Chiudere gli occhi, si, chiudi gli occhi anche tu: senti solo il rumore dei tuoi battiti, ah no quello è yoga.
Ok, allora chiudi gli occhi e rilassati. Loro sono accanto a te, non possono andare da nessuna parte e sono immersi tra matite colorate e stupore davanti a nuvole di panna montata.
Solitamente chiudo gli occhi facendo finta che non mi freghi assolutamente nulla di quel che fanno, dando loro lo spazio per essere degli individui pensanti, esagerazioni permettendo. Uno di loro è nell’età dell’imbarazzo verso ogni cosa, quindi, posso contare sul suo aiuto gratis qualora il fratello minore cominci a leccare i capelli della signora davanti, e lo fa!
Adesso puoi goderti il viaggio!
Quel giorno, due file più avanti, notai una madre con un bimbo molto piccolo. Lei era in totale panico, imbarazzo, confusa e tutti i sentimenti uggiosi che vi vengono in mente concentrati nel corpo della poverina. Mi allungai per farmi i fattacci suoi e in un attimo mi sentii nei suoi panni.
Quando nasce un bambino e devi prepararti per un volo aereo, ma soprattutto quando lui è più reattivo e i suoi movimenti non son più quelli di un lombricone, una sola cosa ti attanaglia: riuscirò a gestirlo in volo? Starà fermo? La cacca farà poca puzza? (beh si, era la mia domanda principe!).
Sembrano domande da poco ma, invece, racchiudono inconvenienti che se non affrontati con la giusta preparazione possono farti perdere la lucidità! Lei aveva perso la sua lucidità.
Fateci caso, e non per essere una femminista aggressiva, ma quando c’è un padre con un bimbo piccolo fuori controllo l’esclamazione comune sarà: “poverino non sa come fare, fa tenerezza”, quando invece c’è una madre con figlio fuori controllo sentirete nell’aria questo sentimento di disapprovazione che urla: “ che donna incapace, ma non sai tenerlo buono?!”
Fregatevene!
La scena di quella ragazza mi fece pensare alla mia prima esperienza aerea con un bambino. Sono una fan della terapia d’urto e ricordo di aver organizzato il mio primo volo con infante in direzione Svezia, da sola ovviamente. Obiettivo: raggiungere il padre, che studiava ai tempi in quelle terre per me artiche, e contemporaneamente essere anche affascinante e perfettamente pettinata all’arrivo!
3 ore e mezza di puro terrore!
Lui aveva 9 mesi ed era veramente molesto. Era ancora scoordinato ma sbatteva di tutto, urlava come uno gibbone e in confronto il triceratopo di Jurassic Park faceva delle cacchine modeste.
C’erano tutti i presupposti per un disastro. Mi ricordo che sudai 10 camice, ero rossa in faccia come dopo una seduta di work out. Cercavo di tenerlo fermo ad ogni costo. Credo fosse una compagnia low cost quindi per non imbarcare e farmi divorare dal costo del bagaglio in stiva mi vestii da sherpa. Avevamo 13 strati di vestiti termici, e si sa, in Svezia fa freddo. Ad aspettarci -22 gradi, ma questa è un’altra storia di disagio.
Col senno di poi oggi posso gridare: Madri! Non c’è motivo di sentirsi in imbarazzo!! Il signore o la signora accanto a voi, vestiti elegantissimi e con la puzza sotto al naso, a rigor di logica dovrebbero essere stati dei piccoli triceratopi infanti anche loro.
Avranno urlato, fatto pipì ovunque e sbattutto fino all’ultima giocattolo sull’ultima superfice rimasta libera.
Questo non significa essere delle madri che permettono di mettere un aereo sottosopra ma essere una madre tranquilla. Il vostro bimbo affronta oltretutto una cosa enorme come trovarsi tra le nuvole, cosa che ha visto solo nei libri o in qualche cartone. Pensateci bene, è di super impatto! Non è un bimbo cattivo e voi non siete delle cattive madri, ma la situazione è grande per lui, emozionante e piena di stimoli e va gestita a sua misura.
Se voi sarete tranquille, lui, aggeggio ultra intelligente, capirà che potrà rilassarsi e stare buono con voi. Se noterà un piccolo disagio…attaccherà alla giugulare!
Da qui tutti i trucchetti del mestiere madre che non si sente in colpa. Forse saranno sbagliati per alcune ma a me rendono tutto più semplice.
COME PREPARO IL VIAGGIO:
- Settimane prima della partenza cerco libri che parlino del posto e li leggiamo insieme a casa. Preparano i bambini a quel che vedranno, allentano la tensione e abbassano le aspettative. Vi stupirete nel trovare libri impensabili sui posti che visiterete.
- la preparazione del loro zainetto personale è fondamentale, si sentiranno fichissimi con le loro cosine.
COSE DA METTERE IN BORSA:
- 1 fumetto + 1 libro di narrativa allegro e spensierato, anche stupidino. Evitate i presocratici!
- Pennarelli ( no pastelli o passerete il viaggio con il tempera matite in mano)
- Piccolo taccuino e una colla: attaccheranno pezzi di qualsiasi cosa una volta giunti, sarà bello rivederlo tra qualche anno.
- Tablet con cartoni scaricati, musica o app con giochi
- cuffie ( è super divertente quando ti parlano e hanno le cuffie…strillano!!!)
- schifezze” da mangiare come se non ci fosse un domani, i bambini adorano collegare l’idea di viaggio con un cibo che di solito non mangiano ma che adorano. Patatine? Si, non siete delle cattive madri e anche se ne mangiasse per 10 giorni non morirebbe, tranquille voi sarete perdonate dal cosmo. Le carotine e tutte le cose sane di questo mondo sono stupende ma avete tutti gli altri giorni per farli sentire in linea con il benessere. Io porto: un pacco di patatine, un succo di frutta a testa, la classica e intramontabile mela, biscotti con dentro crema di vario tipo e barrette di cioccolata. Se il viaggio è lungo, un bel panino con quel che preferiscono. La carta vincente è coinvolgerli nella preparazione.
- Colori e foglietti, si tutto molto bello e istruttivo, per il mio lo è stato fino ai 6 anni e non è per tutti i bimbi. Probabilmente il bambino più grande ti chiederà della musica in cuffia o un video gioco. Anche lì, il cosmo se ne fregherà beatamente di voi e i vostri figli probabilmente andranno comunque ad Oxford a scuola.
Fate pace con i vostri mezzi e farete dei viaggi incredibili con i vostri bambini.
Io personalmente porto sia cose “nocive” che cose “ultra sane” loro sanno cosa vogliono e cosa è meglio per loro, dare fiducia è un atto d’amore.
Giusto per dire che ognuno trova la sua strada nella calma del proprio figlio, senza eccedere e senza abitudini nocive.
Le eccezioni aiutano spesso un viaggio a scivolare via leggero e senza ulcere. Smettete di guardare male una madre che concede un video gioco ad un bambino in viaggio pensando che debba leggere Guerra e pace. Magari il bambino è un ultra lettore a casa ma in viaggio ha bisogno di scaricare la tensione del viaggio così.
Se in aereo incontrate un esemplare di madre sola in difficoltà, avvicinatevi e chiedete se vuole che le guardiate i bambini per andare in bagno un attimo. Si fiderà, io mi fiderei…dove vuoi che si porti quelle due scimmie tibetane impazzite?
Entrata in bagno si guarderà allo specchio si vedrà rossa in viso e in confusione, respirerà, bagno permettendo, e ritroverà la strada della calma.
Evviva le madri in viaggio e i figli a loro seguito come paperelle in fila indiana.