Oggi abbiamo girato la pagina del calendario, settembre, come ci siamo arrivati io non lo so. Dico sul serio…
Sono i giorni del “siete tornati”? Tornati dalle ferie, tornati a lavoro, tornati operativi, tornati… Un participio passato che indica un passaggio di stato, un cambiamento, un prima e un dopo, che però ragazze, io non riesco a sentire. Credo sia colpa della aspettative rosee che avevo in mente.
Mi spiego.
Dopo i mesi che abbiamo vissuto, e che hanno fatto nascere questo blog, in molti avevamo riposto le nostre speranze e il nostro sguardo a settembre, il mese della ripresa, quando sarebbero iniziate le scuole, il lavoro sarebbe rinato dopo il calo estivo e magari ci saremmo tolti pure la mascherina.
Le città, dopo il blocco totale ed un lento risveglio, si sono svuotate per i luoghi di villeggiatura. Le seconde case sono state animate a lungo, come non accadeva da anni, da molti preferite a mete sconosciute perché ritenute non sicure o troppo care. Nonostante le difficoltà del portafoglio e i timori i luoghi di vacanza hanno fatto il tutto esaurito, i ristoranti si sono riempiti, siamo tornati a vivere l’esterno e la natura, con una mascherina al polso o in tasca quando soli, se non sul viso, ma siamo tornati a respirare e sperare.
Le ultime settimane hanno smorzato queste nostre speranze e nuvoloni si sono addensati all’orizzonte. Troppi contagi, di nuovo la conta giornaliera che tanto ci ha terrorizzato questa primavera.
Inizio il nuovo mese con un umore incerto, che immagino sia condiviso anche da voi. Il lavoro, almeno il mio, non ha ripreso a pieno regime, al contrario di quanto avessi immaginato. Non so cosa accadrà e non posso pianificare quanto invece vorrei.
Mi sento in attesa. Cerco di aver fiducia perchè sono convinta che in tutto il caos morbido che ci circonda, siamo noi che non ci dobbiamo perdere. Penso che il fulcro sia proprio qua, gestire le emozioni e le paure, perchè non prendano il sopravvento. Restare con i piedi ben ancorati a terra anche in mezzo alla tempesta.
Come? Io faccio così. Mi ricordo che posso gestire solo quello che dipende da me, il resto è fuori dal mio controllo e proprio in questo trovo la chiave per allontanare l’ansia, vi sembra strano? Mi sono resa conto che mi innervosisco o mi sale appunto l’ansia quando non riesco a cambiare o far andare come dico io qualcosa su cui ho un po’ di potere, dove ci sono altri fattori ovviamente, ma dove mi metto a pensare cosa posso fare perchè le cose cambino… e questo non mi fa stare bene. Quando realizzo che non posso fare niente, mi calmo.
Gestire, o almeno provarci, le proprie emozioni, la propria persona e creare una routine confortante, prendersi cura di sè con piccole attenzioni quotidiane, impegnarsi nel rendere casa propria confortevole, cucinare qualcosa di buono ma che ci nutra nel modo giusto. Volgere lo sguardo sulle persone che amiamo e mettere qualche altro mattoncino nelle nostre relazioni. Questo è quello in cui credo.
Io e le altre autrici del blog vogliamo impegnarci nel condividere con voi parentesi positive che ci accompagnino nei prossimi mesi, entrare nel vicino autunno con qualche piccola nuova abitudine che ci porti un pizzico di serenità, nonostante tutto.
Volete camminare con noi?