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Gravidanza & co. / Mamme

Mamma…la storia comincia!

Desiderata, cercata, inaspettata, la gravidanza è un turbinio di emozioni che ti pervadono dal momento in cui ti ritrovi con il test in mano a scrutare quella linea in più che vuol dire “tuo figlio”.

I medici mi avevano diagnosticato l’ovaio policistico e dichiarata sterile, in quanto neppure le iniezioni di ormoni cui fui sottoposta, sortivano gli effetti sperati.

Un dottore mi propose una dieta e tanto movimento; persi 16 kg in breve tempo e mi resi conto che il mio corpo iniziava a “riprendere a funzionare”.

Era maggio, mio marito era andato a lavoro e il mio pensiero era rivolto a quel ritardo che mi faceva sperare nel “miracolo” ma anche temere che ci fosse nuovamente qualcosa che non andasse.

Dovevo fare il test. “Quale farmacia? Non la mia, nessuno deve sapere, nè chiedermi spiegazioni”.

Camminai parecchio per raggiungerne una il più lontano possibile:” un test di gravidanza, grazie”.

Strinsi a me l’acquisto avvolto in una carta velina e corsi a casa.

Lessi le istruzioni che sapevo a memoria, tanti i test fatti in precedenza: -la prima linea è quella che verifica l’esattezza del test, la seconda, se presente, una gravidanza in corso-

Aprii il test, e una volta eseguito, lo poggiai sul marmo vicino al lavabo.

Comparve all’istante una linea, fortissima, ma non nella finestra di controllo, nell’altra.

“Impossibile” pensai. Invece dopo poco apparve anche quella di verifica della correttezza del test.

Era vero, dopo tanto tempo, dopo aver creduto che non sarebbe mai accaduto finalmente aspettavo un bimbo.

Dovevo dirlo a mio marito: presi il telefono ma scoppiai a piangere.

Ero come paralizzata, avevo persino paura a dirlo a voce alta, a pronunciare quelle parole ,come se potessero far cessare l’incantesimo..

Infine: “sono incinta, ma non lo dire a nessuno”.

Non ricordo neppure cosa mi disse. Ero presa dalle mie emozioni e continuavo a fissarmi allo specchio del bagno, con il test in mano, come fossi spettatrice di me stessa.

Guardavo me incinta e non potevo crederci e cominciai a realizzare che dentro di me c’era una vita, con i suoi sogni, i suoi desideri, la sua storia.

Sarò capace? Che madre sarò, e lei che figlia (ho sempre pensato fosse femmina) sarà? Sarà simpatica?

“Sarà simpatica?, ho appena scoperto di essere incinta, dopo aver perso le speranze e penso se mia figlia sarà simpatica?”

Eppure davanti a quello specchio ci rimasi abbastanza per pormi le domande più assurde e per farmi prendere da mille paure.

Mi sentivo di colpo vulnerabile ma desiderosa di proteggere quella creatura.

“non posso certo dirlo a tutti, sarà il mio segreto, almeno per un pò”.

Dovevo tirar fuori le mie paure e “normalizzarle”, capire che si poteva essere spaventate e felici.

C’è chi come me lo desiderava da tanto, c’è chi lo ha programmato ed è subito arrivato, chi non lo cercava in quel momento per via dello studio, del lavoro o perchè non si sentiva pronta, ma tutte davanti a quella linea “in più” sul test ci siamo trovate in un vortice di domande , paure e aspettative.

Una nuova vita, altro da me, ma per ora in me, in attesa di conoscerci e di iniziare insieme la più bella delle avventure: la mia nuova vita da mamma.