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Gravidanza & co.

Donne: multitasking ma senza parità

Le donne sono multitasking: figli, lavoro, gestione della casa.

A differenza degli uomini, sono in grado di svolgere più attività contemporaneamente, anche sotto pressione. Uno studio condotto dalla “Bmc Psychology” riporta che gli uomini sono più lenti e meno organizzati e tendono a “perdersi”, mentre le donne sono più riflessive e rapide nel prendere decisioni e attuarle.
Mai come in occasione del lockdown, la donna si è trovata a fronteggiare difficoltà e imprevisti, eppure nella maggior parte dei casi , è riuscita a incastrare ogni cosa come i tasselli di un puzzle: DAD, lavoro, spesa, pulizia e spesso senza poter contare sull’aiuto di nessuno.

Eppure, la questione occupazionale per la donna è ancora un traguardo lontano dall’essere raggiunto. La cosa più sconcertante riguarda la remunerazione, anche a parità di impiego: in Europa infatti le donne percepiscono in media, 85 centesimi ogni euro percepito dagli uomini. In pratica le donne guadagnano il 14,8% in meno rispetto ai loro colleghi maschi. In Europa i dati dunque sono allarmanti e sembra che solo l’Italia vada meglio con un gap del 5%. Ma da noi è bene non cantar vittoria visti i dati che vedono l’occupazione femminile ai minimi: se in Europa la Svezia è lo stato con il più alto tasso di occupazione femminile, raggiungendo l’81,2%, l’Italia è all’ultimo posto con il 42,1%( Censis).

Il divario remunerativo è spesso dovuto al part time, che , calcolandosi su base oraria lorda, fa ridurre notevolmente lo stipendio mensile e che vede coinvolto il 19,5% delle donne contro il 6,5% degli uomini. Ma tale scelta per molte di loro è spesso obbligata dalla necessità di dover seguire la famiglia per un monte ore di lavoro settimanale non retribuito di gran lunga maggiore rispetto a quello degli uomini.

In Europa le donne laureate sono il 60% mentre in Italia il 53%, ma la preferenza delle discipline umanistiche rispetto a quelle scientifiche preferite dal 70% degli uomini, sembrerebbe essere ciò che le penalizzerebbe dal punto di vista professionale, dando loro meno prospettive di carriera. A ben guardare però in Italia la differenza salariale riguarda tutti gli ambienti lavorativi e cresce in percentuale quanto più è alta la qualifica professionale, con un 23% in ambito manageriale, a parità di condizione.

La parità in ambito lavorativo è dunque ben lontana nonostante la donna abbia ampiamente dimostrato di essere multitasking.
Triste constatazione ma ce la faremo, anche stavolta, anche in queste condizioni!